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(Tutto il materiale è © SIMONA CREMONINI)

L’1 giugno nel calendario celtico vengono onorate le Amadriadi, gli spiriti che dimorano negli alberi di quercia. Sul lago di Garda esistono delle figure a esse collegate, le Fatae Dervonnae, figure approfondite nel bestiario “Fantastico Garda“.
L’1 giugno anticamente si celebrava la dedicatio del tempio della dea Tempesta, Templum Tempestatis: non intitolata a lei, ma facile da collegare alle paure dei nostri antenati per le improvvise manifestazioni del maltempo, sul lago figura la località di Tempesta, poco più di giù di Torbole.
Il 1 giugno la Chiesa celebra San Procolo di Verona, santo le cui spoglie sono custodite in città nella Chiesa di San Procolo. Del santo si conosce veramente poco, ma una sua traccia è presente anche sul lago di Garda: esiste infatti un complesso collinare chiamato San Procolo tra Raffa di Puegnago e Manerba del Garda.
L’1 giugno nel 1307 a Vercelli fu ucciso sul rogo Fra Dolcino, predicatore accusato di eresia che a lungo soggiornò nel Basso Trentino e nell’Alto Garda, dove ebbe un seguito numeroso tanto da far addirittura celebrare dei processi contro alcune donne a Riva e dintorni, accusate di stregoneria.
L’1 giugno 1806 nasce Theodore Maunoir, chirurgo che fu tra i fondatori del Comitato internazionale della Croce Rossa insieme a Henri Dunant, Gustave Moynier, Guillaume-Henri Dufour, Louis Appia. In “Misteri Morenici“, il libro che raccoglie storie misteriose e leggende delle colline moreniche, le battaglie che portarono alla fondazione della Croce Rossa sono raccontate nei loro punti di vista più simbolici.

Lo scrittore Franz Kafka, morto il 3 giugno 1924, ebbe un rapporto privilegiato con il lago di Garda. Ciò successe in particolare con Riva del Garda, unica ambientazione reale di un suo racconto fantastico, come spiegato in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.

Il 4 giugno 1794 nasceva a Salò Giuseppe Brunati, letterato, storico e archeologo che fra le sue numerose opere scrisse anche “Leggendario, o vite di santi bresciani”. Alcune storie di questi santi sono raccontate in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 4 giugno anticamente era una festa di Ercole Grande Protettore: Templum Herculis Magni Custodis ad Circum Flaminium.
E a proposito proprio di Ercole, esiste un’opera di Giuseppe Milio Voltolina, “L’Ercole benacense”, che come suggerisce il titolo colloca alcune avventure dell’eroe Ercole attorno al lago di Garda: per scoprire di più sulle creature affrontate dall’eroe c’è “Fantastico Garda“.

Nell’antologia “Gardesaniana” c’è un omaggio a Ray Bradbury nell’ultimo racconto, dove la protagonista legge una delle sue opere, “Il popolo dell’autunno”. Bradbury, morto il 5 giugno 2012 è ricordato anche in “La paura danza in collina“, con un altro dei suoi romanzi, “Cronache marziane”, dove figurano delle colline azzurre molto particolari.
Il 5 giugno la Chiesa celebra San Bonifacio, a cui è intitolato un comune veronese e che fu Vescovo di Magonza. Secondo una tradizione fu l’inventore dell’albero di Natale: fu infatti lui nel 724 il primo ad addobbare un abete appoggiando sui rami delle candele accese che simboleggiavano l’arrivo del Bambin Gesù e dello spirito santo, e che gli servirono per spiegare il senso del Natale ai pagani.

Gardesaniana antologia di racconti lago di Garda

A proposito del Garda e delle suggestioni letterarie che può dare, il 6 giugno 1875 nasceva uno scrittore che fu colpito da una delle bellezze presenti attorno al lago di Garda prima di scrivere una delle sue opere più famose. In quel giorno infatti nasceva Thomas Mann, che ispirò la stesura del suo “La montagna incantata” alla Cascata del Varone.

Anticamente, il 7 giugno, a Roma iniziavano le celebrazioni della dea Vesta, dea del focolare domestico, e riti sacrificali.
Di Vesta e degli antichi riti legati alle vestali si racconta in “Gardesaniana“, dove la figlia di Catullo e Quinzia, Acilia, inizierà il proprio percorso come servitrice della Grande Dea di Manerba.
Il 7 giugno nel 1731 a Torri del Benaco viene benedetta la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, attuale parrocchiale che a quel tempo era ancora incompleta e nasceva nel sito di una chiesa procedente di epoca romanica.

L’8 giugno 452 giunse in Italia un condottiero che segnerà profondamente il folklore del lago e della zona attorno al Garda: quel giorno Attila invadeva l’Italia. Fu la Lugana, o forse Salionze, il luogo in cui il Papa Leone lo respinse, e soprattutto, come?
Oppure fu Governolo o una delle altre numerose cittadine che nel mantovano hanno una tradizione a lui legata? Per saperne di più vi sono approfondimenti su “Misteri Morenici” e su “Mincio Magico“.
Di pochi anni prima, ovvero del 423 d.C., e proprio dell’8 giugno è invece un editto che paragona il Paganesimo all’adorazione del diavolo, ma allo stesso tempo ne attesta la persistenza.
L’8 giugno 1929 a Gardone Riviera al Vittoriale degli Italiani viene ultimata la cosiddetta Stanza della Cheli, il cui nome fa riferimento alla tartaruga in bronzo posta a capotavola e realizzata da Renato Brozzi. La nuova sala da pranzo secondo Gabriele d’Annunzio “è la sola stanza del Vittoriale che non sia triste”.
La Chiesa in questo giorno celebra San Medardo, che secondo la leggenda da piccolo era protetto dalla pioggia da un’aquila che dispiegava le ali.
Altro santo ricordato l’8 giugno è San Vittorino, che la tradizione popolare collega alle ciliegie: “Per San Vittorino ciliegie a quattrino“.

Il 9 giugno nei calendari antichi è la Festa di Vesta e si conclude il mese di Hat, il biancospino, albero delle fate. Vesta, ma soprattutto il suo ordine delle vestali, è di ispirazione per uno dei racconti contenuti in “Gardesaniana“.
Il 9 giugno inoltre era la Festa di Giove Pistore, colui che getta via scaltramente. Questa figura era stata di profonda ispirazione durante l’assedio di Roma da parte dei Galli, quando i Romani, per far credere ai nemici di avere molte provviste, anche se così non era, avevano gettato il pane fuori dalle mura.

Nei calendari antichi il 10 giugno è il Giorno della Quercia, in cui ha inizio il mese di Duir, la quercia appunto. “Duir” e le parole da essa derivate sono la radice delle “driadi” e “amadriadi”, ma anche di alcuni toponimi gardesani e delle “fatis dervonibus” di cui si parla in “Fantastico Garda“.
Il 10 giugno 1924 viene assassinato Giacomo Matteotti: Gabriele d’Annunzio, in privato, parla di “una fetida ruina”.

Anticamente l’11giugno ricorreva Matralia, festa per le donne-streghe sposate celebrata in onore della Mater Matuta, la Madre Natura nella forma manifestata, divinità della luce dell’aurora e protettrice delle nascite.
L’11 giugno 948 Lotario re d’Italia definisce Berengario d’Ivrea “summus consors“, ovvero come il maggiore compartecipe delle sorti del Regno d’Italia. Nel 950 sposando Adelaide di Borgogna, però, Lotario assegna a lei il titolo di “consors regni“, ovvero le affida il regno quale sua erede. Quando Berengario avvelenò Lotario, fu questo titolo di “erede del regno” a spingerlo a cercare di far sposare Adelaide e il proprio figlio, Adalberto, per legittimare ogni sua richiesta. E a imprigionare la regina a Garda di fronte al suo rifiuto.
Adelaide è uno dei personaggi storici richiamati anche nella Saga delle Streghe Quinti, a partire da “Il Sigillo di Sarca“, dove è lei il fantasma scelto per essere richiamato nella seduta spiritica da cui avranno origine le avventure di Brunella Quinti.
Oggi la Chiesa celebra l’apostolo San Barnaba che, secondo le leggende, viaggiò e predicò in molti luoghi, tra cui Milano dove piantò il vessillo della croce all’interno della pietra rotonda chiamata “Tredesin de Marz”. Attorno al lago di Garda esistono chiese dedicate a San Barnaba a Brescia e Mantova, a Grezzana di Verona e a Bondo di Trento.
Diversi proverbi della tradizione popolare citano e ricordano San Barnaba, fra cui: “Per San Barnaba, l’uva viene e il fiore va“.
San Barnaba, ciò che è seminato vallo a vedere“. (un consiglio per i contadini)
San Barnaba, le ciliegie possono avere un ospite“. (con riferimento ai vermi)

Il 12 giugno la Chiesa celebra Sant’Onofrio, un eremita che secondo la leggenda era nato da un re persiano attorno al V secolo: a lungo desiderato, Onofrio fu indicato come figlio di una relazione adulterina della regina e sottoposto alla prova del fuoco da cui uscì indenne. Visse da anacoreta praticamente per tutta la vita ed è uno dei patroni di Palermo.
Sant’Onofrio è ricordato in un proverbio veneto secondo cui: “Se piove a Sant’Onofrio casca la ua e resta el poco“.
Inoltre una tela dedicata a Sant’Onofrio è custodita a Riva del Garda nella Chiesa di Santa Maria Inviolata.

Il 13 giugno in epoca romana era Quinquatrus Minusculae o Minores, una data consacrata a Minerva con processioni di flautisti al suo tempio. Della dea e della sua presenza attorno al lago parla il romanzo “Il Sigillo di Sarca“, nel quale è proprio lei a dare origine alla famiglia delle streghe Quinti.
Il 13 giugno per i Romani era anche il giorno di Giove Invincibile (Iovis Invicti), il dio che non consente la sconfitta e dona la vittoria. In questa data, nel 313 d.C., viene promulgato l’editto di Milano a nome di Costantino I e Licinio, con cui a tutti i cittadini, compresi i Cristiani, viene concessa la libertà di onorare le proprie divinità.
La Chiesa oggi celebra Sant’Antonio da Padova, santo autore di numerosi miracoli e circondato dalle leggende: di lui si racconta che, inascoltato dalla gente, si mise a predicare sulla riva del mare e i pesci accorsero numerosi per ascoltarlo.
A questo santo sono legati anche i famosi asparagi bianchi di Bassano, come racconta “La leggenda vien mangiando“.
Anche attorno al lago di Garda sono numerose le chiese che ricordano il santo con immagini e altari ma anche oratori a lui dedicati: sue tracce si trovano per esempio a Salò, San Felice del Benaco, Gargnano e Lazise.
Il 13 giugno 1924 moriva l’aiutante di battaglia Guglielmo Baccinelli da Rivoltella: il 2 novembre 1918 con l’obiettivo di aiutare i Cavalleggeri di Alessandria e il IV gruppo alpino nella loro avanzata su Trento, si gettò “all’assalto di una casa ove eransi annidati parecchi avversari, che catturava dopo violenta lotta corpo a corpo“. (cit. Emanuele Cerutti, “Bresciani alla Grande Guerra). A Baccinelli sono oggi intitolati a Rivoltella i giardini nei pressi di via Castello e della Chiesa di San Biagio (foto sotto).

I giardini Guglielmo Baccinelli a Rivoltella di Desenzano

Il 14 giugno è una data storica a Pozzolengo: in questo giorno nel 1630 il Doge di Venezia Nicolò Contarini elogiò gli abitanti della cittadina per aver difeso Pozzolengo dall’assedio subito in questo mese dai soldati alemanni, che non riuscirono a conquistare l’abitato e furono respinti. Un capitolo è dedicato a Pozzolengo e alle leggende locali su “Misteri Morenici“.
Questa data, in ambito enogastronomico, è ricordata per la battaglia di Marengo nella Valle del Tanaro, in occasione delle quale venne inventata la Polenta del Marengo, che ancora oggi è uno dei piatti tipici di questa zona dell’alessandrino. La leggenda che racconta la sua nascita è contenuta in “La leggenda vien mangiando“:
In questo giorno, curiosamente, nella tradizione popolare in Veneto esiste un proverbio dedicato a una santa che in realtà non esiste, ovvero Santa Desiderata, che spiega che se piove il 14 giugno (considerato quindi di marca) l’uva cade lasciando solo la “grata”, ovvero i sostegni:
Se piove a Santa Desiderata, casca la ua e resta la grata“.

Il 15 giugno la Chiesa celebra i due santi che erano i patroni originari di Sirmione, i martiri Vito e Modesto, a cui è ancora oggi dedicato un Oratorio. A San Vito è legato anche il nome di uno dei paesi sul corso del Mincio, Bagnolo San Vito, come racconta “Mincio Magico“.
A San Vito e Modesto, nell’apostolato, si sarebbe unita anche la nutrice Crescenzia, che con loro è ricordata in uno dei proverbi legati a questo giorno considerato di marca:
San Vito, mandami un buon marito, San Modesto, mandamelo presto, Santa Crescenzia, se è cattivo che abbia pazienza (faccio senza)” (il proverbio è particolarmente popolare nella zona di Rovigo).
Per San Vito il merlo becca moglie e marito“.
In questo giorno, nel 1864, nasce il primo Comitato italiano della Croce Rossa: furono le sofferenze dei feriti durante le sanguinose battaglie risorgimentali sulle colline moreniche del Garda, e la pietosa opera delle donne che li soccorsero, senza distinzione di casacca e nazionalità, a ispirare a Henry Dunant l’idea della Croce Rossa. Di misteri e oscure coincidenze di quelle guerre, nonché di tutti i luoghi toccati da queste vicende, parla diffusamente “Misteri Morenici“.
Il 15 giugno 1924 Gabriele d’Annunzio riceve 100.000 lire dal governo italiano come acconto per la vendita del manoscritto della Gloria; in questo giorno al Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera, Guido Cadorin sta procedendo con le decorazioni della Stanza del Lebbroso, luogo di ritiro per d’Annunzio.
Anticamente il 15 giugno era il nono e ultimo giorno delle feste a Vesta, il cui il fuoco sacro era un braciere circolare posto all’interno del tempio, come spiega anche uno dei racconti contenuti in “Gardesaniana“.

Il 16 giugno 386 è una data storica per le antiche religioni: un editto mette fuori legge la cura dei templi pagani.
In questo giorno, o meglio, in questa notte, tra il 16 e il 17 giugno, nel 1816 con una “leggendaria sfida attorno ai torrioni della paura” un piccolo gruppo di letterati diede origine a una nuova tipologia di letteratura legata alle paure, l’horror.
Questo genere è nato accanto a un lago, quello di Ginevra, e uno dei suoi inventori è un autore transitato per il lago di Garda, Lord Byron, come spiegato anche nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 16 giugno 1816 è infatti ricordato per la “Notte di Villa Diodati”, in cui presero vita in particolare il romanzo Frankenstein e il racconto Il Vampiro di John William Polidori (che ispirò anche Bram Stoker e il suo Dracula).
Proprio in questi giorni, nel 2016, vedeva la luce il romanzo “Il Sigillo di Sarca“, che richiama in copertina proprio quell’evento storico.
Ma il 16 giugno ha un legame anche con il secondo capitolo della Saga delle Streghe Quinti, ovvero “Le streghe del Monte Corno“, perché in questo romanzo viene richiamato un personaggio a cui è legata la data di oggi: il 16 giugno 1500 i marchesi di Mantova Francesco Gonzaga e Isabella d’Este assistono infatti a una delle estasi di Stefana Quinzani, la beata nata a Orzinuovi e richiamata in “Le streghe del Monte Corno” per via del suo rapporto con un altro personaggio storico del territorio che entrerà a far parte delle vicende narrate. Sempre il 16 giugno, le Diocesi di Brescia e Crema ricordano la memoria proprio di questa beata.

Crema in un affresco antico in città

Il 18 giugno la Chiesa ricorda la Beata Osanna Andreasi, morta oggi nel 1505: storie e leggende a lei legate sono raccolte in “Mincio Magico“, dove si racconta la sua presenza come “santa viva” a corte e dei suoi miracoli e aneddoti attorno al Mincio, ma anche di quando fu chiamata come intermediaria per un processo di stregoneria legato a Cavriana.
Il 18 giugno 1978 sul Monte Corno a Desenzano del Garda viene posato il crocifisso che si trova ancora oggi sul pianoro a pochi metri dalla cima. Verrebbe da pensare che sia stato posto lì dopo gli strani avvenimenti del Beltane di maggio di quell’anno, riti misteriosi durante i quali fu concepita Brunella Quinti: questa storia è raccontata in “Le streghe del Monte Corno“.

Anticamente in Grecia il 19 giugno era un giorno sacro ad Atena, dea che sul lago di Garda è ricordata per numerose leggende legate anche alla sua corrispondente romana, Minerva.
Il 19 giugno 1753 un editto proibì i “giochi vivaci” di San Giovanni, quando le giovani spose che desideravano molti figli sedevano sull’erba umida con le vesti sollevate per un intimo lavacro propiziatorio.
Sempre il 19 giugno, nel 1870, con Regio decreto la Banca Mutua Popolare di Desenzano venne autorizzata a emettere una propria banconota: essa aveva un valore di 50 centesimi e sul retro raffigurava una veduta del centro storico dal lago.
Il 19 giugno la Chiesa celebra i Santi Gervasio e Protasio, martiri a Milano. Essi, secondo la tradizione, erano gemelli e figli dei santi Vitale e Valeria: dopo la morte dei genitori vendettero tutti i beni e si ritirarono in preghiera per 10 anni.
A San Gervasio in particolare è collegato questo proverbio del Veneto, che lo mette in collegamento con un santo celebrato il giorno 8 giugno, San Medardo, segnando così due giorni di marca:
Se no piove a San Medardo piove a San Gervasio
Attorno al lago a San Gervasio è intitolata la località di San Gervasio Bresciano, nella bassa, mentre a Mantova ai due santi è dedicata una chiesa in centro storico.

Il 20 giugno anticamente esisteva una festa, Summanalia, in onore di Summanus, dio etrusco e poi romano, dei tuoni e dei fenomeni atmosferici notturni, collegato a Giove: a Summanus e al suo nome sono legati anche i culti ai Manes, che infestavano anche il lago di Garda, dove venivano celebrati da alcune epigrafi.
Il 20 giugno, nel 1874, vengono inaugurate le cascate di Riva del Garda, la cascata del Varone, alimentata dalle acque del lago di Tenno, con un evento che restò a lungo nella memoria locale. Di alcune leggende e storie, legate a questo luogo, parla il libro “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 20 giugno 1859 la città di Desenzano venne occupata dalla terza divisione dell’esercito francese, in vista di una battaglia che lo Stato Maggiore ipotizzava si sarebbe combattuta nei giorni seguenti. Ciò puntualmente avvenne, e di quei fatti a raccontare curiosità e misteriose coincidenze è “Misteri Morenici“.

Il 21 giugno è tradizionalmente il giorno del Solstizio d’Estate (che occasionalmente cade il giorno 20), il giorno più lungo dell’anno per la quantità di tempo di luce: è un giorno di Sabba ed è il giorno ideale per gli incantesimi.
Anticamente in questo giorno si celebrava la festa di Persefone ma anche quella di Cardea, dea romana che proteggeva la salute, le soglie e i cardini delle porte e le maniglie, i bambini dagli spiriti maligni e che aiutava gli artigiani, celebrava nel giorno considerato il cardine dell’anno, ovvero il Solstizio.
Il 21 giugno la Chiesa celebra il castiglionese San Luigi Gonzaga, morto nel 1591 e patrono mondiale della gioventù. Molte sono le leggende nel basso lago e sulle colline moreniche nel quale il santo è presente e numerose sono le chiese e i luoghi a lui dedicati: in particolare va ricordato il Santuario basilica a lui dedicato a Castiglione delle Stiviere.
In Veneto esiste anche un proverbio che lo riguarda: “Se fà fredo a San Luigino, farà caldo a San Paolino (29 giugno)”.
Storie e aneddoti particolari legati a San Luigi sono contenuti in “Misteri Morenici“.

Il 23 giugno, la Vigilia di San Giovanni, sul lago di Garda corrisponde a un giorno terribile e sanguinario, così come quella di stasera è una notte con magici e antichi echi in ogni luogo.
Quelle in arrivo sono le ore in cui le streghe, ma non solo, colgono le erbe per gli incantesimi di tutto l’anno.
Il giorno 23 giugno 1859 re Vittorio Emanuele II fissava il suo quartiere a Desenzano del Garda, che dopo la battaglia del giorno seguente si trasformò in un grande ospedale.
Per approfondire il legame tra la Vigilia di San Giovanni e il lago ci sono alcuni capitoli su “Misteri Morenici“.
Nella Notte di San Giovanni si svolge anche un episodio importante nella Saga delle Streghe Quinti: è questa la notte del parto dell’anguana Dora narrata in “Gardesaniana“, una notte in cui la strega Virginia Quinti dovrà difendere lei e il nascituro dalle due odiose e terribili gemelle Les Eguales.
La Vigilia di San Giovanni e le sue tradizioni sono richiamate anche in una delle opere di Gabriele d’Annunzio, il Vate che collocò la sua residenza al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera; si tratta della tragedia “La figlia di Iorio”, in questi versi:
E domani è San Giovanni,
fratel caro; è San Giovanni.
Su la Plaia me ne vo’ gire,
per vedere il capo mozzo
dentro il sole, all’apparire,
per veder nel piatto d’oro
tutto il sangue ribollire
“.
Diversi sono i proverbi riferiti alla notte di San Giovanni:
La notte di San Giovanni destina il mosto, i matrimoni, il grano e il granturco“.
Alla Vigilia di San Giovanni piove tutti gli anni“.

Sul lago di Garda e nei dintorni la data del 24 giugno è una data di morte: in questo giorno nel 1859 40.000 uomini tra San Martino della Battaglia, Solferino e dintorni avrebbero bagnato con il proprio sangue le colline moreniche del lago di Garda, tributando la loro morte al lago divenuto in questi giorni un essere mostruoso e affamato. Tra i vari avvenimenti legati a questa data c’è anche l’inaugurazione dell’Ossario di Custoza, avvenuta il 24 giugno 1879.
Di questo giorno e dei suoi significati simbolici e territoriali parla “Misteri Morenici“.
Anche nella Saga delle Streghe Quinti il 24 giugno è un giorno molto importante, che segnerà per sempre la vita di Virginia e della figlia Brunella, come racconta il romanzo “Il Sigillo di Sarca” e come anticipa uno dei racconti di “Gardesaniana” intitolato “Di sangue in sangue”. Come nel racconto spiega la ninfa Garda a Bru:
«Tua madre voleva che tu potessi scegliere da sola cosa avresti voluto diventare, e che tu non fossi costretta a seguire la sua eredità, e l’eredità di sua madre prima di lei. Ma non insegnarti nulla, lasciare che tu crescessi senza conoscere… Quel 24 giugno 2002 era molto pentita di non averti formata».
Il 24 giugno è anche una data fortemente simbolica per il mondo contadino e per le sue superstizioni: tra le tradizioni alimentari c’è anche la raccolta delle noci per preparare il nocino.
Altri riti legati ai cibi e ai vini legati al giorno di San Giovanni sono contenuti in “La leggenda vien mangiando“.

Il 26 giugno la Chiesa celebra San Vigilio, santo venerato tra il Trentino e il lago di Garda: vescovo di Trento tra il quarto e il quinto secolo, è una figura molto sentita in quest’area.
Secondo una leggenda, San Vigilio gettò nelle acque del fiume Sarca una statua di Nettuno e gli dei pagani, irati, per questo lo uccisero.
A San Vigilio è intitolata la cattedrale di Trento, ma la sua presenza è diffusa in tutta la regione. Il santo è raffigurato anche nel bassorilievo dello Sposalizio del lago, a Punta San Vigilio (Garda), dettaglio architettonico che figura sulla copertina del romanzo “Il Sigillo di Sarca” e che è spiegato nel dettaglio nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.

Il romanzo “Il Sigillo di Sarca” e, sullo sfondo, il bassorilievo di Punta San Virgilio che fa da motivo di copertina

Il 27 giugno per gli Etruschi e i Romani era una giornata dedicata ai “Lares”, gli spiriti buoni che proteggevano i campi e la casa.
Anche attorno al lago sono state trovate alcune epigrafi che li celebrano, per esempio una dedica ai Laribus a Sirmione, come ricordato su “Le antiche iscrizioni bresciane” di Gnocchi.
Al tramonto del 27 giugno iniziava il giorno del Banchetto di Hecate: in queste ore i ricchi lasciavano un banchetto ai crocicchi per celebrare la festa, dedicata alla dea proprio agli incroci tra più strade, così come approfondito in “Misteri Morenici“.
Il 27 giugno nel 931 d.C. nasceva un personaggio protagonista di numerose leggende del lago di Garda: la regina italiana, imperatrice e santa Adelaide di Borgogna. Di lei si parla anche nel romanzo “Il Sigillo di Sarca“, quando sarà il suo fantasma a essere scelto per essere richiamato nella seduta spiritica con la tavola ouija che apre il romanzo.

Il 28 giugno, vigilia della festa di San Pietro, è un momento molto sentito attorno al lago di Garda: una tradizione assai diffusa infatti è quella di realizzare, in vista di questa sera, la cosiddetta “barca di San Pietro”, o più familiarmente “barca di San Piero”, un’usanza collegata alla figura del santo pescatore il cui culto è molto diffuso nella zona.
Per il rito occorre una brocca o una bottiglia che va riempita d’acqua, per poi depositarvi all’interno un albume. Durante la notte, dalla notte dei tempi, l’albume dà forma ad alcune “vele”, prodotte secondo la leggenda proprio dal santo.
Interpretando la forma di tali vele sarebbe stato possibile, secondo quanto si diceva nei tempi passati, interpretare le condizioni atmosferiche in arrivo, favorevoli o meno al raccolto da cui in molti casi dipendeva la sopravvivenza della famiglia.
Vele aperte avrebbero preannunciato l’arrivo di giornate di sole, mentre vele chiuse su se stesse avrebbero indicato il sopraggiungere imminente della pioggia.
Alcune leggende su San Pietro e su questa notte, collegate direttamente al lago di Garda, sono contenute in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
In questa giornata del 28 giugno va ricordato anche il crudele re longobardo Alboino, che morì a Verona il 28 giugno 572: secondo una leggenda la salsa pearà fu inventata per sua moglie, Rosmunda, obbligata da lui a bere nel teschio del proprio padre. La leggenda sulla nascita delle pearà è documentata in “La leggenda vien mangiando“.

Attorno al lago di Garda, ma non solo, il 29 giugno è il giorno di San Pietro, giorno della festa del santo, insieme a San Paolo, che sono i patroni della città di Roma. La loro presenza attorno al lago, trattandosi di due figure così importanti, è molto diffusa: fra gli altri, ci sono una Chiesa di San Pietro in località Lucone (Polpenazze), un Eremo di San Paolo ad Arco e, dedicate a entrambi, sul lago di Garda sono presenti delle chiese a Toscolano Maderno, Torri del Benaco, Riva del Garda.
Secondo il martirologi, i due apostoli incontrarono Gesù in situazioni diverse: Pietro era un pescatore che assistette alla pesca miracolosa e divenne uno dei discepoli più devoti; Paolo era in origine un persecutore di Cristo, che in seguito divenne un baluardo nell’evangelizzazioni delle genti pagane.
Alla festa dei due santi sono legati numerosi proverbi, fra cui:
Se piove a San Paolo e Piero, piove per un anno intero“.
San Pietro e San Paolo piovvigginosi, per trenta giorni sono pericolosi“.
A San Pietro in particolare sono dedicate numerose leggende gardesane, che si possono scoprire in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Sempre il 29 giugno, nel 1692, nella cittadina americana di Salem vengono condannate a morte quattro presunte streghe. La loro storia entrerà nell’immaginario collettivo e vi resterà fino a oggi.