Menu Close

(Tutto il materiale è © SIMONA CREMONINI)

L’1 maggio anticamente per i Celti era Beltane, festa del sole, dell’estate, della vita e della fertilità. Era questo uno dei passaggi più importanti dell’anno, che aveva un profondo rapporto anche con le pietre forate naturali, amuleto delle streghe Quinti.
Sempre l’1 maggio, secondo la tradizione romana, il il dio Vulcano nella festa di Maiae sacrificava alla moglie, la dea Maia, una scrofa gravida: da questa tradizione deriverebbe il nome “maiala” e anche il nome del mese di maggio.
In questi giorni molte tradizioni richiamano dee al femminile, come Fauna, la Bona Dea delle selve, celebrata oggi.
L’1 maggio è anche il giorno della tradizione presente in molti paesi europei di piantare l’Albero di Maggio, un albero portato dai boschi, adornato nella piazza principale del paese e posto al centro di danze e musica.
Questi riti hanno un richiamo anche nell’Albero della Libertà a Desenzano del Garda, di cui si parla in “Misteri Morenici“.
L’1 maggio inoltre nel calendario è il giorno di San Giuseppe Lavoratore, dedicato al Santo Patriarca in quanto uomo di fatica e impegnato a svolgere lavori manuali, con dignità e umiltà.
L’1 maggio 1898 muore a Ginevra il medico Louis Appia: presente in Italia durante la Seconda Guerra d’Indipendenza, aveva visitato i diversi ospedali da campo tra cui quello di Desenzano ed era stato in seguito cofondatore della Croce Rossa Internazionale insieme a Henri Dunant, Guillaume Henri Dufour, Gustave Moynier e Theodore Maunoir.

Il 2 maggio 1866 la città di Desenzano del Garda viene scossa da un terremoto.

Il 3 maggio 1858 si sposano Luisa De Benedictis e Francesco Paolo Rapagnetta d’Annunzio: dalla loro unione nascerà Gabriele d’Annunzio, che sceglierà il lago di Garda come luogo di residenza e di realizzazione del Vittoriale degli Italiani, portando però con sé la sensibilità del folklore abruzzese. Si può scoprire di più in “Fantastico Garda“.
Il 3 maggio nel veronese viene celebrata Santa Viola, figura avvolta dalle leggende e oggi ricordata da una chiesa che porta il suo nome e dall’annuale “Fiera di Santa Viola” in Lessinia. Secondo il racconto popolare, la giovane santa di nome Viola si ritirò sul monte di Azzago, mentre la sorella Cristina trovò rifugio sul Purga di Velo e il fratello Moro su quello di san Mauro di Saline: per l’impossibilità di incontrarsi, i tre comunicavano tra loro attraverso dei falò.

Il 4 maggio muore un personaggio che ebbe modo di studiare alcuni importanti elementi del lago di Garda: Ulisse Aldrovandi, bolognese, naturalista, botanico ed entomologo, noto come creatore di mostri. Nel 1554 visitò il Monte Baldo e andò alla scoperta delle sue erbe magiche insieme all’amico erborista Francesco Calzolari, veronese, come raccontato in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 4 maggio è, secondo la tradizione celtica, il giorno ufficiale di chiusura delle feste di Beltane. Sempre in questo giorno i Romani celebravano Ceralia, una festa dedicata a Cerere.
Il 4 maggio è un giorno sacro ad Afrodite con sacrifici a Leto, Apollo Pitico e Paion, Zeus, Hermes e i Dioscuri, questi ultimi citati anche da Catullo in alcune sue composizioni ed entrati anche nelle vicende della Saga delle Streghe Quinti in “La leggenda degli amanti del lago“.

Il 5 maggio, come ricorda una celebre composizione di Alessandro Manzoni, sull’Isola di Sant’Elena morì Napoleone Bonaparte. Secondo una leggenda popolare, ben nota in zona, il Monte Gu a Toscolano ha la forma del suo naso: i dettagli di questa curiosità si trovano in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Sul monte Gu scriveva Giosuè Carducci:
Il Gu sembra un titano per lei caduto in battaglia supino e minaccevole“.
Anche nel bestiario “Fantastico Garda” si parla di questo monte per un’altra leggenda che lo riguarda.

Il 7 maggio è una data importante per una delle donne su cui si concentrano le leggende del lago di Garda e dei dintorni: Adelaide di Borgogna sarà legata a questa data per due avvenimenti molto diversi.
Nel 973 il 7 maggio moriva il suo secondo marito, Ottone I, re di Germania e imperatore, che aveva permesso ad Adelaide di risollevarsi dopo la morte di Lotario e gli intrighi di corte che l’avevano fatta finire prigioniera a Garda. Di conseguenza il 7 maggio 973 Ottone II, figlio di Adelaide, diventa imperatore del Sacro Romano Impero.
Il 7 maggio 983 sempre Ottone II, figlio di Adelaide, dopo aver stanziato la sua corte a Verona, con un diploma concederà alla comunità di Lazise la possibilità di difendere il proprio borgo fortificando il castrum, diritti di transito e pesca e l’esenzione da alcuni tributi, tanto da farlo diventare il primo Comune d’Italia.

Il giorno 8 maggio si festeggia la Giornata Mondiale della Croce Rossa, organizzazione scaturita dall’iniziativa di Henri Dunant: l’idea per la Croce Rossa gli nacque mentre egli era tra le sanguinarie e misteriose colline moreniche del lago di Garda, in occasione delle Battaglie del 1859. La data è stata fissata nel suo giorno di nascita, poiché Henri Dunant era nato l’8 maggio 1828. Gli aspetti più esoterici di questi avvenimenti sono spiegati in “Misteri Morenici“.
L’8 maggio, nei calendari pagani, è la Festa delle Dee, intesa come festa del femminile e come festa delle singole dee che nel tempo si sono avvicendate nelle culture pagane e non pagane.
L’8 maggio viene inoltre festeggiato l’arcangelo Michele, che condusse gli angeli nella battaglia contro il drago, il demonio. Attorno al lago la presenza di San Michele è molto diffusa: per esempio a lui è dedicata la parrocchiale di Monzambano.

Il 9 maggio nel calendario pagano è la Festa di Artemide, dea cacciatrice che rappresenta la luna, la luce, le vergini, le partorienti. La sua figura ricalca per molti versi quella di Diana.
Il 9 maggio anticamente si festeggiavano i Lemuria, celebrazioni in onore degli spiriti dei defunti che si ripetevano anche nei giorni 11 maggio e 13 maggio. Erano feste celebrate in silenzio e di notte, durante le quali le porte dei templi rimanevano chiuse.
Degli antichi riti per i morti sono state trovate testimonianze archeologiche nel bresciano, ovvero resti di legumi, semi, frutta, pane carbonizzato, in vari siti; e inoltre una borraccia sigillata presso la necropoli di Lugone a Salò. Di questo sito archeologico si parla in “Misteri Morenici“.

Il 10 maggio, giorno di perfezione e compiutezza, è un giorno sacro a Zeus, il romano Giove che governa i destini degli dèi e che, come racconta la Saga delle Streghe Quinti, influenza anche quello del lago di Garda.
Il Cristianesimo in questo giorno celebra San Cataldo, monaco cristiano irlandese forse discepolo di san Patrizio. Una leggenda racconta che Gesù gli apparve mentre era in Terra Santa e gli disse di andare a rievangelizzare la città di Taranto. San Cataldo è considerato un giorno “di marca“.

L’11 maggio la Chiesa cattolica festeggia San Maiolo Abate di Cluny, un caro amico di una delle protagoniste delle leggende del lago di Garda, la Regina Adelaide di Borgogna.
Egli partecipò al il matrimonio di Ottone II con la principessa bizantina Teofane e aveva il dono divino della preveggenza, che tentò di utilizzare a Verona, durante un loro incontro, per far desistere Ottone II dall’andare a Roma, dove il giovane imperatore figlio di Adelaide e Ottone I avrebbe trovato la morte.
Delle vicende di Adelaide sul lago ci sono cenni nei vari saggi ma anche nel romanzo “Il Sigillo di Sarca“.
Secondo la leggenda proprio l’11 maggio, nel 1510, la Madonna apparve sul Frassino a Peschiera del Garda salvando il contadino Bartolomeo da un serpente: la vicenda, con tutto ciò che avvolge il Santuario del Frassino a Peschiera, è raccontata in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
L’11 maggio nel calendario pagano è la festa di Frigg, Signora del cielo o degli Dei, sposa di Odino, colui che fu creatore della prima pietra forata.

Il 12 maggio la Chiesa cattolica festeggia San Pancrazio, che con la sua avvenenza e la sua fede suscitò la meraviglia dell’imperatore Diocleziano, che però infine lo fece decollare.
A San Pacrazio sono dedicati l’omonimo colle e chiesa a Montichiari, in un luogo che trasuda leggende raccolte in “Misteri Morenici“.
Con la giornata del 12 maggio, iniziano i giorni dei “santi di ghiaccio”, ovvero i santi dell’ultimo freddo (Pancrazio, Servazio e Bonifacio di Tarso).
Il 12 maggio si conclude Saile, il mese del salice, pianta usata come legaccio per le scope delle streghe. Proprio in un salice venne trasformata la ninfa Tavine, come raccontato nel bestiario “Fantastico Garda“.
Il 12 maggio 1925 il Vate d’Annunzio impartisce le proprie istruzioni per realizzare la facciata della Prioria al Vittoriale: “desidero seguire il disegno del palazzotto aretino del Podestà… Bisogna tempestarla di pietre senza orddne simmetrico”.

Il 13 maggio nel calendario pagano è il giorno del biancospino (Hat), per eccellenza la pianta delle fate: in questo giorno inizia il mese dedicato proprio a questa pianta.
Il 13 maggio 1917 la Madonna appare a Fatima a tre contadinelli su un leccio, albero di cui secondo la leggenda era fatta la Croce di Gesù.
Nel 1915 a Roma il 13 maggio Gabriele d’Annunzio pronuncia questo discorso:
Compagni, non è più tempo di parlare ma di fare; non è più tempo di concioni ma di azioni, e di azioni romane. Se considerato è come crimine l’incitare alla violenza i cittadini, io mi vanterò di questo crimine, io lo prenderò sopra me solo. Se invece di allarmi io potessi armi gettare ai risoluti, non esiterei: né mi parrebbe di averne rimordimento (rimorso – Ndr).
Ogni eccesso della forza è lecito, se vale ad impedire che la Patria si perda. Voi dovete impedire che un pugno di ruffiani e di frodatori riesca ad imbrattare e a perdere l’Italia. Tutte le azioni necessarie assolve le legge di Roma.
Ascoltatemi: Intendetemi. Il tradimento è oggi manifesto. Non ne respiriamo soltanto l’orribile odore, ma ne sentiamo già tutto il peso obbrobrioso. Il tradimento si compie in Roma, nella città dell’anima, nella città di vita.
Udite! Noi siamo sul punto d’esser venduti come una greggia infetta. Su la nostra dignità umana, su la dignità di ognuno, su la fronte di ognuno, su la mia, su la vostra, su quella dei vostri figli, su quella dei non nati, sta la minaccia d’un marchio servile.
Chiamarsi italiano sarà nome di rossore, nome da nascondere, nome da averne bruciate le labbra…

Imponiamo il fato, imponiamo la legge! Le nostre sorti non si misurano con la spanna del merciaio, ma con la spada lunga. Però con bastone e col ceffone, con la pedata e col pugno si misurano i manutengoli e i mezzani, i leccapiatti e i leccazampe dell’ex-cancelliere tedesco che sopra un colle quirite fa il grosso Giove trasformandosi a volta a volta in bue tenero e in pioggia d’oro. Codesto servidorame di bassa mano teme i colpi, ha paura delle busse, ha spavento del castigo corporale. Io ve li raccomando. Vorrei poter dire: io ve li consegno. I più maneschi di voi saranno della città e della salute pubblica benemeritissimi. Formatevi in drappelli, formatevi in pattuglie civiche; e fate la ronda, ponetevi alla posta per catturarli. Non una folla urlante, ma siate una milizia vigilante. Questo vi chiedo. Questo è necessario. È necessario che non sia consumato in Roma l’assassinio della Patria. Voi me ne state mallevadori, o Romani. Viva Roma Vendicatrice!
Il doge Francesco Foscari il 13 maggio 1426 decreta un privilegio di larga autonomia e di protezione della Serenissima a tutta la riva occidentale del Garda da Limone a Rivoltella, costituendo un’unità territoriale che venne chiamata Magnifica Patria.

Il 14 maggio si celebra San Mattia che, fra gli oltre 70 discepoli di Gesù, fu l’Apostolo che ebbe il grande privilegio di essere annoverato tra i Dodici, prendendo il posto lasciato vacante dalla defezione di Giuda Iscariota.
La sua elezione ad Apostolo è avvolta dalle leggende… tra l’Ascensione e la Pentecoste, la scelta doveva cadere tra Mattia e Giuseppe detto Barsaba soprannominato il Giusto: quando si tirò a sorte, toccò a San Mattia, che certamente doveva possedere apostoliche virtù per vincere contro uno con il titolo di giusto.
Attorno al lago di Garda, occorre ricordare la Chiesetta di San Mattia alle Grazie a Brescia e il Forte di San Mattia a Verona, oltre alla Chiesa di San Mattia a Verona edificata sulle rovine di un tempio pagano di epoca romana.
Il 14 maggio si arriva alla conclusione di tre giorni dedicati ai santi dell’ultimo freddo, chiamati anche “santi di ghiaccio”, ovvero Pancrazio, Servazio e Bonifacio di Tarso.

Il 15 maggio 589 il re longobardo Autari sposa una principessa che avrebbe poi condotto come reggente il regno d’Italia: Teodolinda. Con il matrimonio Teodolinda venne incoronata Regina dei Longobardi.
La figura di Teodolinda porta con sé tradizioni diverse, anche in altre parti della Lombardia e d’Italia, ma per quanto riguarda il lago di Garda è necessario ricordare che una leggenda racconta che la reggia longobarda fosse posizionata sulla Rocca di Garda e che proprio qui viveva il re Ortnit (Autari) quando la regina lo raggiunse, come racconta il libro “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 15 maggio la Chiesa celebra Sant’Isidoro, il santo agricoltore, di cui si trovano tracce anche attorno al lago di Garda e al fiume Mincio, morto in questo giorno nel 1130. Viene invocato dagli agricoltori quando manca l’acqua: e la sua vita è avvolta da diverse leggende che hanno a che fare con l’agricoltura e con la vita semplice di chi curava i campi. Le sue storie sono raccontate in “Mincio Magico“.
Nel 1923 il 15 maggio a Gardone Riviera viene usata per la prima volta la denominazione di “Vittoriale”, con cui Gabriele d’Annunzio indica il boschetto di magnolie dove sono erette “numerose colonne memoriali”, nei Giardini. Da lì per estensione questo nome sarà usato per indicare tutta la proprietà che oggi costituisce il Vittoriale degli Italiani, mentre quello specifico luogo votivo diventerà l’Arengo.

Il 16 maggio 1383, secondo la leggenda, il corpo di San Giovanni Nepomuceno, protettore dei naviganti del lago di Garda, viene ritrovato avvolto da una strana luce. Il santo era stato ucciso dal re Venceslao IV per non aver voluto rivelare i segreti avuti in confessione dalla moglie.
In questo giorno viene celebrato dalla Chiesa e la sua figura protegge dalle alluvioni e dalle morti per annegamento, perciò spesso la sua effigie si ritrova sui ponti.
Viene ricordato anche a Milano, dove i milanesi si rivolgono a lui chiamandolo “San Giuàn né pü né men” (“San Giovanni né più né meno”).
Delle leggende che lo avvolgono e dei luoghi del lago che lo ricordano si parla in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” e in “Mincio Magico“.
In ambito storico nella data del 16 maggio si ricorda che nell’anno 1797, dopo l’occupazione delle forze francesi e dopo la caduta della Repubblica di Venezia, Sirmione venne sottoposta al controllo formale della Municipalità provvisoria veneta.
Geologo e ingegnere di Tremosine, il 16 maggio 1950 moriva Arturo Cozzaglio, che progettò la strada di collegamento tra le frazioni interne di Tremosine e il lago, chiamata Strada della Forra.

Il 17 maggio anticamente era il Dea Dia, giorno in onore della Dea Dia, divinità romana protettrice della fecondità della terra, più tardi identificata con Cerere.
Nel 1474 in questo giorno a Ferrara nasce Isabella D’Este, destinata a diventare la Signora di Mantova, sposando un Gonzaga tra i più importanti. Isabella, che ebbe modo di viaggiare spesso anche sul lago di Garda, facendo più volte tappa a Cavriana, era una grande appassionata di materie occulte e una grande superstiziosa. Di lei e di alcune vicende particolari e “stregonesche” a lei vicine si parla in “Mincio Magico“.
Mentre di un cibo curioso, nato a Ferrara per ricordare i suoi amori intrecciati con quelli della cognata Lucrezia Borgia, si racconta in “La leggenda vien mangiando“.
Sempre il 17 maggio, nel 1925, a Gardone Riviera presso il Vittoriale arriva l’idrovolante S 16 il cui nome sarà Alcyone.

Il 18 maggio, nel giorno della sua morte, anche se non si occupò nello specifico del lago di Garda e dei dintorni, non si può fare a meno di ricordare un grande studioso delle tradizioni e delle leggende e scrittore: Alfredo Cattabiani, morto in questo giorno nel 2003.
Filosofo e umanista italiano, era chiamato il “Peretto Mantovano”, che nei suoi scritti filosofici si occupò di magia e incanti della natura: nato a Mantova, Pietro Pomponazzi morì il 18 maggio 1852.
Il 18 maggio del 1899 Gabriele d’Annunzio si separò consensualmente dalla moglie Maria Hardouin, che mantenne sempre con lui buoni rapporti e alla sua morte si trasferì a Villa Mirabella a Gardone Riviera, nel suo Vittoriale degli Italiani. Il 18 maggio del 2019 il Comune di Gardone Riviera ha inaugurato sul Lungolago Gabriele d’Annunzio un monumento che omaggia proprio il Vate: l’opera di Alessandro Verdi “Il solitario studioso”, una statua che ritrae Gabriele d’Annunzio che legge, seduto su una panchina.
A Tremosine invece, sempre il giorno 18 maggio, nel 1913 viene inaugurata la Strada della Forra, la strada più bella del mondo, che percorre la profonda gola scavata dal torrente Brasa nel corso dei millenni. Winston Churchill, primo ministro del Regno Unito, quando la percorse nel Dopoguerra, durante un soggiorno sul lago di Garda, la definì “l’ottava meraviglia del mondo”.
Nel 1848 a Peschiera del Garda il 18 maggio inizia l’assedio dell’esercito piemontese a danni delle truppe austriache presenti a Peschiera.

Dal tramonto del 19 maggio, secondo l’antico calendario greco, iniziava un giorno sacro ad Athena ed Apollo.
Questi due personaggi mitologici ricorrono attorno al lago di Garda, in particolare Athena attraverso la romana Minerva, la dea che renderà la famiglia Quinti una famiglia di streghe, come racconta il romanzo “Il Sigillo di Sarca“.

Il 20 maggio, dal tramonto, aveva inizio un giorno sacro alla dea Atena. Oggi è inoltre la Festa di Gea o Gaia, la Madre Terra.
In questo giorno, nel 1470, nasceva Pietro Bembo, il letterato che scrisse il poemetto “Il Sarca”, che narra la leggenda sulla nascita del lago di Garda quale unione di acque di due fiumi a seguito dello sposalizio d’amore tra la ninfa Garda e il dio Sarca. All’opera di Pietro Bembo sono ispirate anche le vicende degli dei che fanno da sfondo alla Saga delle Streghe Quinti, in particolare al romanzo “Il Sigillo di Sarca“.
Oggi la Chiesa celebra San Bernardino, un santo che ha a che fare anche con Mantova e con il Santuario delle Grazie di Curtatone: qui infatti il santo stese il suo mantello per arrivare a Messa attraverso le acque del Mincio. La leggenda in tutti i dettagli è narrata in “Mincio Magico“.
Il 20 maggio il santo è festeggiato a Esenta di Lonato, dove è patrono insieme a San Marco e dove è ritratto nella chiesa locale a loro dedicata.

Anticamente il 21 maggio si celebrava Agonalia Ianui, giorno in onore del dio Giano, che aveva un culto anche sul lago di Garda, come spiegato in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Nel calendario greco era un giorno sacro ad Atena.
Il 21 maggio 807 a Verona il corpo di San Zeno è traslato dai Santi Benigno e Caro nell’attuale basilica: la vicenda è avvolta dalle leggende, così come raccontato sempre nel libro “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 21 maggio 1879 nasceva Karl Felix Wolff, che raccolse leggende delle Alpi italiane: di lui e delle sue ricerche si parla nel bestiario “Fantastico Garda“, mentre le più temibili creature da lui scoperte, Les Eguales, sono raccontate in “Gardesaniana” e in “La leggenda degli amanti del lago“.

Il 22 maggio si celebra Santa Rita da Cascia, nata nel villaggio di Roccaporena in provincia di Perugia e morta in questo giorno. Ella divenne la Santa della “Spina” e la Santa della “Rosa” per due aneddoti che la riguardano.
Nel 1432, in occasione del Venerdì Santo, Santa Rita entrò in una chiesa e, turbata per le sofferenze del Cristo su cui aveva appena ascoltato un sermone, disse a Gesù di condividere il suo dolore: in quel momento una delle spine che componevano la corona di Gesù la colpi alla fronte, dove la santa conservò la piaga per 15 anni fino alla sua morte.
Un’altra leggenda racconta che, cinque mesi prima di morire, mentre un manto nevoso copriva il paesaggio, una sua parente le fece visita e le chiese se desiderasse qualche cosa. La futura santa rispose che avrebbe desiderato una rosa dal suo orto e, quando la donna vi si recò, trovò appunto uno di questi fiori sbocciati e lo portò a Santa Rita.
Molte altre le leggende su Santa Rita, una santa legata anche al mondo delle pietre forate.
Il 22 maggio 755, secondo un’ipotesi, avviene il recupero delle spoglie dei santi Fermo e Rustico, ricordati anche sul lago di Garda nella zona di San Felice del Benaco e a Costermano, con una chiesetta ad Albarè. Delle leggende che li avvolgono si parla in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.

Il 23 maggio la Chiesa celebra Sant’Annone, nato a Verona nell’VIII secolo e che proprio qui divenne Vescovo.
Una delle azioni di questo vescovo fu il recupero da Trieste delle spoglie dei santi Fermo e Rustico, celebrati il 9 agosto, che molto hanno avuto a che fare col lago di Garda: le leggende che li riguardano sono contenute nel libro “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Ma anche Sant’Annone, che secondo una tradizione della zona ricevette Carlo Magno dopo la sua sconfitta e la fine del regno dei Longobardi, continua a essere presente attorno al lago: per esempio una statua che lo rappresenta è presente sulla facciata della Basilica di San Giovanni Battista a Lonato.

Il 24 maggio nel 1807 Pio VII proclama santa una desenzanese: si tratta di Sant’Angela Merici, protettrice di Desenzano, la cui storia diventa ancora più misteriosa così come spiegata da alcune vicende del romanzo “Le streghe del Monte Corno“, che getta una luce diversa su molti dettagli della storia locale.
Secondo alcuni storici (per altri sarebbe accaduto il giorno 20 maggio) sempre il 24 maggio nel 1797 e sempre a Desenzano del Garda un cipresso andò a sostituire proprio la statua di Sant’Angela Merici: era l'”Albero della libertà”. Vari aneddoti e simbologie ruotano attorno a quel fatto, come spiegato in “Misteri Morenici“.
Dal 24 maggio 1787 il clero veronese ha il suo patrono in San Filippo Neri, figura legata in vari modi a tradizioni del lago di Garda: è celebrato il 26 maggio.
Più anticamente il 24 maggio, dal tramonto, in Grecia si celebravano sacrifici ad Atena: questa era considerata la giornata meno fortunata di tutte per fare qualsiasi cosa, tanto che i templi erano tenuti chiusi. Al contrario, però, i Romani oggi celebravano un comizio, il Quandum Rex Comitiavit Fas, e il giorno era considerato fausto e festeggiato.
Il 24 maggio 1915, quando l’Italia diventa parte attiva nella Prima Guerra Mondiale dichiarando guerra all’Austria, Gabriele d’Annunzio si arruola volontario.

Il Corriere della Sera annuncia l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915: foto dal web.

Il 25 maggio anticamente si celebrava la Fortuna Pubblica, dea che nell’antica Roma veniva legata al caso, al destino, alla prosperità, alla felicità.
Oggi la tradizione popolare celebra Sant’Urbano, santo festeggiato dalla Chiesa il 19 maggio che però fu sepolto nella data di oggi, che è considerata anche un giorno di marca.
A indicarlo sono anche due proverbi:
Per Sant’ Urbano il frumento è fatto grano“.
Per Sant’Urbano, tristo quel contadino che ha l’agnello in mano“.
Dedicate a Sant’Urbano, esistono anche una località e una chiesetta nel Comune di Toscolano Maderno.
Nel 1925, il 25 maggio, Benito Mussolini è in visita a Gardone Riviera da Gabriele d’Annunzio. Il Duce e il Vate solcano le acque del lago sul MAS.

Il 26 maggio è la festa di San Filippo Neri, santo noto attorno al lago di Garda, ma soprattutto nella città di cui è patrono: Torri del Benaco.
Ancora oggi qui, ogni 26 maggio, in occasione della ricorrenza del santo viene bruciata una barca, come venne fatto nel 1600 per debellare la peste appellandosi a San Filippo Neri.
A questo santo è anche dedicato un proverbio:
Quando piove per San Filippo il povero non ha bisogno del ricco“.
Sotto il profilo storico il 26 maggio 961, all’età di 6 anni, Ottone II viene eletto co-reggente del Sacro Romano Impero: si tratta del figlio di Ottone I e Adelaide di Borgogna, la regina protagonista di numerose leggende del lago di Garda, dove soggiornò prigioniera di Berengario d’Ivrea presso la Rocca di Garda. La vicenda della sua fuga ha appassionato storici e letterati, facendo fiorire versioni diverse e numerose ipotesi, ed è ricostruita anche nel romanzo “La leggenda degli amanti del lago“.

Il 28 maggio nel calendario antico è la Festa del metodo divinatorio della Geomanzia, interpretazione che si basa sui segni naturali o artificiali presenti sul terreno.
In questo giorno, al tramonto, gli antichi greci iniziavano il “Banchetto di Ecate”, ovvero un giorno sacro alla dea a cui si rivolgevano lasciando offerte presso i crocicchi e i triodoi.
Su Ecate e sul simbolismo dei crocicchi (che spiccano tra le colline moreniche del lago di Garda per una serie di ragioni) c’è un approfondimento su “Misteri Morenici” nel capitolo dedicato a Medole.
Un documento del 28 maggio 861, il testamento di Engelberto, per la prima volta nomina il paese di Colata, oggi Colà di Lazise.

Il 29 maggio è il giorno di nascita di un personaggio della letteratura italiana passato anche per le zone del lago di Garda: in questo giorno nel 1265 nasce Dante Alighieri che, come rifugio dopo l’esilio da Firenze, trovò la città di Verona ed ebbe modo di visitare il lago, citando anche Peschiera nella sua Divina Commedia.
Siede Peschiera bello e forte arnese
da fronteggiar bresciani e bergamaschi
ove la riva intorno più discese
“.
Numerosi luoghi attorno al lago ricordano Dante attraverso delle leggende e delle curiosità sul suo passaggio, come spiegato in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 29 maggio 1848, nei due paesi di Curtatone (oggi spesso indicato come località Quattroventi) e Montanara, si svolse una delle battaglie simbolo della Prima Guerra d’Indipendenza: gli austriaci capeggiati dal generale Josef Radetzky attaccarono l’esercito toscano e gruppi di studenti provenienti da Toscana e Regno di Napoli che si trovavano qui, una battaglia che fu indispensabile per l’esercito piemontese per vincere la Battaglia di Goito del giorno seguente.
Da allora echi e figure di quei protagonisti non se ne sono mai davvero andati da questi luoghi, come racconta “Mincio Magico“.
La Chiesa il 29 maggio celebra San Massimo di Verona, vescovo e personaggio la cui stessa esistenza è avvolta da leggende, ma molto noto in città, dove dà il nome anche a uno dei quartieri.

Il 30 maggio è un giorno infausto nella storia di Peschiera del Garda, perché oggi, in tre occasioni diverse, la città cade nelle mani del nemico.
Successe nel 1509, quando in questa data a Peschiera venne lasciata una guarnigione troppo debole per resistere alle mosse francesi.
Nel 1796 in questo giorno Napoleone sconfisse gli austriaci a Borghetto sul Mincio e le sue truppe conquistarono Peschiera.
Nel 1848, infine, Peschiera del Garda cadde in mani piemontesi: e secondo una leggenda in questa notte sulle mura appaiono i fantasmi del provveditore veneto e del figlio.
Storie di fantasmi e altri misteri su Peschiera sono contenuti in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.

La tradizione popolare assegna alla giornata del 31 maggio questo proverbio:
Se piove a santa Petronilla (31 maggio), pioverà per quaranta giorni“.
Santa Petronilla, come scritto nella Passio dei santi Nereo e Achilleo, è indicata come la figlia di San Pietro, ma questa associazione potrebbe essere dovuta alla somiglianza tra i due nomi.
Dedicata a Santa Petronilla esiste una chiesetta in provincia di Brescia, per la precisione ad Anfo sul lago d’Idro.