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Adelaide di Borgogna, regina in fuga tra Lugana e basso Garda | Verità o leggenda

l’immagine dell’imperatrice Adelaide (Santa celebrata il 16 dicembre) nella Chiesa di San Salvatore a Pavia

Una delle leggende più affascinanti del lago di Garda è quella sulla Regina Adelaide di Borgogna, regina italiana che nell’Alto Medioevo (950 d.C.) fuggì misteriosamente attraverso le terre a sud del lago.

Adelaide era vittima del crudele feudatario Berengario, che, dopo averle ucciso l’amato marito, Lotario, aveva cercato di farle sposare il proprio figlio, Adalberto, per impossessarsi della corona italiana. Berengario l’aveva imprigionata nella Rocca della cittadina di Garda, sulla sponda veronese del lago, dove sorgeva una sua fortezza ormai distrutta. Mentre la Regina virtuosa si aspettava di seguire la sorte del marito, il suo fidato confessore frate Martino, insieme ad alcuni pescatori, secondo le diverse leggende riuscì a portarla in salvo grazie a un piano coraggioso e ad alcuni cunicoli scavati nella roccia.

Adelaide raggiunse quindi l’antica Rocca di Canossa (nei pressi di Reggio Emilia) con l’aiuto di Azzone, Signore di Canossa. Lì avrebbe incontrato il secondo marito, l’imperatore e re di Germania Ottone I, che ammaliato dalla regina italiana l’avrebbe resa sua sposa e imperatrice.

Questo è quanto ci racconta la storia ufficiale, ma la tradizione popolare del lago ha dato una propria versione della storia di Adelaide, in particolare della sua fuga attraverso il lago, le colline e la pianura.

piccolo stagno nella zona umida del Lavagnone

Infatti la leggenda racconta che la Regina, arrivando da Garda, giunse sulla sponda meridionale e attraversò la zona di paludi e foreste che un tempo sorgevano dove oggi si trova la Lugana, sotto Sirmione, una terra che un tempo era chiamata “Selva Lugana”. La toponomastica, in questo luogo, ancora oggi ci restituisce mille nomi diversi che rievocano la sua antica natura: Selva, Selvetta, Selva Capuzza, Bosco, Boschetti, solo per citarne alcuni.

Inseguiti dai soldati di Berengario, secondo le leggende Adelaide e i suoi fedeli servitori avrebbero forse raggiunto una casupola presso lo stagno del Lavagnone (Desenzano) o un antico monastero che sorgeva a Castel Venzago (Lonato) sul monte a lei dedicato, il monte Regina; oppure avrebbero attraversato con una barchetta la palude della Lugana (tra San Martino, Pozzolengo, Desenzano) o sarebbero arrivati a Peschiera da cui sarebbero discesi lungo il Mincio. Da uno di questi punti Adelaide avrebbe raggiunto Canossa.

un dettaglio delle Grotte di Catullo, luogo dei leggendari convegni amorosi tra il poeta Catullo e la Regina Adelaide

Molte sono le leggende, raccolte in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda”, che in questi luoghi vedono protagonista Adelaide, come se la Regina non se ne fosse mai veramente andata: in una di esse Adelaide diventò addirittura l’amante del poeta Catullo (vissuto 1000 anni prima di lei!), che avrebbe spesso raggiunto nelle Grotte di Sirmione.

 

Oggi potrebbe essere impossibile scoprire il percorso preciso della Regina, ma esistono ancora molti dei luoghi delle leggende che vale la pena visitare e dove ci si può comunque addentrare.

paesaggio di Lugana

La Lugana, terra ormai bonificata e divenuta pregiato luogo di produzione del vino omonimo, regala un percorso affascinante che si può attraversare in auto come in bici, in quest’ultimo caso preferibilmente con bici da trekking o mountain bike (molti tratti sono sterrati o percorsi anche dalle auto).

Dalla Strada Provinciale 11 Desenzano-Peschiera in macchina si può uscire a Desenzano/Pozzolengo/San Martino oppure a Lugana/San Martino, se ci si vuole “perdere” tra i vigneti.

uno dei pali delle antiche palafitte della zona del Lavagnone, appena recuperato nel sito archeologico (2014)

Per il sito archeologico delle antiche palafitte del Lavagnone (i reperti sono custoditi al museo Rambotti di Desenzano) invece meglio seguire l’uscita Desenzano-Centenaro-Vaccarolo in direzione Centenaro: al sito del Lavagnone si può arrivare dalla Trattoria Ca’ Rossa o dal centro di Centenaro, da cui parte la via Lavagnone di Desenzano (attenzione che poco più avanti c’è la via Lavagnone di Lonato che va in un’altra direzione); a Centenaro si può anche più facilmente lasciare la macchina per fare una passeggiata e immergersi tra le colline che ancora ospitano zone umide, rivelando l’antica natura paludosa della zona che ben avrebbe preservato anche Adelaide dai suoi inseguitori.

Una piccola curiosità: se poi ci si spinge verso San Martino ci si imbatte anche nella località di Taverna, dove un tempo probabilmente sorgeva un luogo di ristoro per i viandanti che attraversavano le selve.

Verità o leggenda: le leggende sul passaggio di Adelaide nel basso lago sono reali, così come lo sono i luoghi citati qui e altrove che l’avrebbero vista spostarsi verso Canossa.

Se conosci fonti o storie legate alla Regina puoi contattarmi a [email protected] per raccontarmi una nuova leggenda!

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